Rapporto commissionato dal Principe Carlo: le medicine complementari fanno risparmiare la sanità posted on 07-10-2005

 

Questa settimana il British Medical Journal, nella sezione news, riporta i primi dati di un importante rapporto commissionato dal Principe Carlo ad un affermato economista, Christopher Smallwood. Il rapporto riguarda la valutazione del risparmio per il sistema sanitario inglese offerto dall'utilizzo su larga scale delle principali terapie  complementari (omeopatia,agopuntura, fitoterapia,osteopatia,chiropratica).

Queste le conclusioni del rapporto: "Nonostante la natura frammentaria dell'evidenza, ci sono buone ragioni per ritenere che diverse medicine complementari ed alternative offrono la possibilità di risprami significativi nelle spese sanitarie".

Per quanto riguarda l'omeopatia,il rapporto afferma: "Vi sono molti dati di letteratura sui costi e sui benefici dell'omeopatia, e molti studi degli ultimi 40 anni- studi clinici randomizzati nell'uomo e negli animali come pure studi di costo-effettività- sembrano suggerire che l'omeopatia è superiore al placebo"

Lo studio è particolarmente importante in quanto conferma quanto altri studi o prese di posizoni politiche affermano: come riportato anche in questo sito, recentemente sia il ministro francese della salute, sia uno studo commissionato dal Ministero della salute svizzero affermano, in questo caso per l'omeopatia, che è in grado di fare risparmiare il sistema sanitario.

Come mai l'omeopatia (e le altre maggiori terapie complementari) sono in grado di produrre risparmi consistenti per la sanità?

La risposta deriva dal modello terapeutico peculiare dell'omeopatia, rispetto al modello di cura della medicina convenzionale.


Il modello di cura della medicina convenzionale è farmaco-centrico. Tutta la medicina viene identificata SOLO con la terapia (la prevenzione ambientale, le corrette norme di vita praticamente scompaiono). E la terapia è identificata SOLO con i farmaci. Ed i farmaci "efficaci", ovviamente, sono SOLO quelli di sintesi, prodotti e brevettati dalle ditte farmaceutiche.

Questo ridurre in pratica tutta la medicina alla SOLA terapia farmacologica di sintesi da un lato produce una scarsa efficacia in molte patologie croniche e complesse, e dall'altro produce costi economici elevatissimi, difficili da sostenere per la maggior parte delle economie.

Il modello di cura della medicina omeopatica prevede una diagnosi ed un trattamento di TUTTI i principali fattori (su cui è possibile intervenire) che hanno causato lo stato patologico del paziente. Il medico omeopata molto spesso corregge gli errori nutrizionali, consiglia il paziente sui corretti stili di vita,oltre a prescrivere il medicinale omeopatico.


E lo stesso medicinale NON lavora su un solo sintomo o patologia (come il farmaco di sintesi convenzionale) ma sull'insieme dei sintomi e delle patologie che il paziente presenta. In tal modo, mano a mano il paziente migliora, è possibile ridurre i farmaci convenzionali (come si fa in ogni corretto trattamento medico: la terapia va comnmisurata alle condizioni del paziente), sempre comunque mantenendo i farmaci essenziali.

Ma questo determina, nel tempo, una riduzione significativa dei farmaci di sintesi assunti, e quindi un risparmio sia per il paziente che per la sanitò pubblica.

Questo modello di cura, molto più efficace ed efficente, richiede però che sia utilizzata la medicina omeopatica con medicinali unitari, sperimentati nelle sperimentazioni omeopatiche. Questi medicinali sono l'equivalente dei farmaci generici della medicina convenzionale: non hanno nomi di fantasia, non sono registrati, sono efficaci (quando prescritti da medici specificatamente competenti) e costano poco

Per questi motivi sono avversati dalle lobby farmaceutiche, a tutti i livelli. L'omeopatia è combattuta proprio perchè funziona, anche troppo bene. Ma nonostante tutte le campagne contro l'omeopatia, la realtà comincia ad affermarsi

Andrea Valeri
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